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i Pesci del Lago di Garda
La tradizione culinaria gardesana si basa prevalentemente sul pesce di lago. In passato, essendo stata la pesca la principale fonte di sostentamento delleconomia del paese e delle famiglie che lo abitavano, i gardesani ebbero fatto si che la loro cucina si differenziasse da quella tipica veronese e veneta. Le alborelle (o àole) venivano essiccate al sole (sisàm) oppure fritte od in salamoia. Altra ricetta tipica sono le sardéne en saôr oppure fritte. Molto caratteristica è anche la ricetta del luccio in salsa servito con polenta abbrustolita oppure fresca. LANGUILLADi corpo serpentiforme si presenta con colorazione del dorso verdina e con ventre bianco-giallastro. Le carni sono abbastanza grasse e quindi suggeriamo di cucinarla alla griglia e di consumare in abbinamento un vino bianco importante se non un Bardolino Chiaretto Classico d.o.c.. IL CARPIONEE un salmonide e la pesca è sempre più rara. Ha la prerogativa di esistere solamente nel lago di Garda. Le bianche carni sono di qualità eccellente ed è consigliato cucinarlo lessato e condirlo con un filo dolio extravergine doliva. IL LAVARELLO (COREGONE)Venne immesso nel nostro lago alla fine della prima guerra mondiale. E un salmonide ed il corpo è allungato con dorso grigio e ventre molto chiaro. Le carni sono bianche e delicate si prestano a numerose ricette. IL LUCCIO (el lùss)Pesce predatore che può raggiungere importanti dimensioni. Nella bocca sono presente numerosi denti; il corpo si presenta bruno e verde-giallastro. Solitamente viene lessato, poi spinato e la tenerissima e squisita polpa insaporita con la tipica salsa. Si consiglia come antipasto, magari accompagnato con la polenta. IL PERSICOUn ottimo pesce, si presenta con fianchi dal color striato e dal dorso bruno. Vista la corposa presenza di lische viene consumato generalmente filettato e cucinato al burro. Si abbina molto bene con un vino bianco asciutto, vista la magrezza delle sue carni. LA SARDA ( o SARDÉNA)Di piccole medie dimensione è un pesce che si presente con il dorso verdognolo e con i fianchi argentei. Le carni leggermente grasse e sapide si prestano ad essere cucinate con ricette tradizionali: alla griglia, fritte o en saôr. Come vino si può abbinare anche un giovane Bardolino Classico d.o.c. LA TROTAIl corpo è allungato e coperto da piccole scaglie. La testa è conica e la bocca ben sviluppata. La colorazione dorsale è grigia, argento quella dei fianchi e bianca quella del ventre. La carne è di fine qualità e si presta a numerose ricette. LA TINCAE pesce tozzo e viscido, con il dorso bruno ed il ventre aranciato. Vive vicinissima alla costa nei pressi del fondale. La sue carni sono tenerissime e si prestano alla preparazione di sughi per risotto, o viene sottoposta a processo di affumicatura per essere degustata come antipasto con dei semplici crostini di pane. IL CAVEDANONon raggiunge mai grandi dimensioni e le sue carni sono particolarmente spinose. Molto saporito si presta in modo particolare alla marinatura, dopo essere stato opportunamente filettato, od inserito nelle fritture di lago. LALBORELLAPiccolo pesce che talvolta viene confuso con alici di mare, in quanto molto spesso viene utilizzato nelle fritture. Può essere anche cotta alla griglia, messa in salamoia, od essiccata al sole (sisàm). |
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